“Il Principe Ranocchio” è una delle fiabe più antiche e affascinanti dei Fratelli Grimm. La storia racconta di una giovane principessa che, dopo aver perso una palla d’oro in uno stagno, stringe un patto con un ranocchio parlante. Inizialmente riluttante, la principessa scoprirà che l’apparenza può ingannare e che la vera bellezza risiede nel cuore.
Questa fiaba insegna che l’onestà e il rispetto delle promesse possono portare a incredibili ricompense, dimostrando che il vero amore e il cambiamento possono avvenire nei modi più inaspettati.
Il Principe Ranocchio
C’era una volta un re potente che aveva una figlia bellissima. La principessa era così incantevole che tutti nel regno la ammiravano, ma aveva un carattere capriccioso e viziato.
Un giorno, mentre passeggiava nei giardini del palazzo, giunse vicino a una fontana incantata, e iniziò a giocare con la sua preziosa palla d’oro, il suo giocattolo preferito.
La lanciava in aria e la riprendeva con grazia, divertendosi immensamente.
Ma all’improvviso, la palla le sfuggì dalle mani e cadde nell’acqua della fontana.
La principessa si affacciò disperata sul bordo della fontana e vide la sua palla affondare sempre più giù, sparendo nelle profondità dello stagno.
Si mise a piangere disperatamente.
«Oh no! La mia palla d’oro! Era il mio tesoro più caro!»
Mentre singhiozzava, udì una voce cavernosa provenire dall’acqua:
«Perché piangi, dolce principessa?»
La ragazza si voltò di scatto e vide un ranocchio verde e viscido, con occhi grandi e dorati, seduto su una pietra vicino alla fontana.
«Oh, è solo un ranocchio schifoso!» pensò, arricciando il naso.
Ma poi rispose:
«Ho perso la mia palla d’oro nella fontana! Era il mio giocattolo preferito!»
Il ranocchio la guardò con curiosità e disse:
«Posso recuperarla per te, ma solo se mi prometti che mi farai un favore in cambio.»
«Quale favore?» chiese la principessa.
«Voglio essere tuo amico! Voglio mangiare con te alla tavola del re, bere dal tuo calice e dormire nel tuo letto.»
La principessa rise. «Ma è solo un ranocchio! Come potrebbe mai vivere con me?»
Senza pensarci troppo, rispose:
«Va bene, te lo prometto! Ora prendi la mia palla!»
Il ranocchio si tuffò nello stagno e, dopo pochi istanti, riemerse con la palla d’oro tra le zampe.
Felice, la principessa afferò la palla e corse via, senza nemmeno ringraziare il ranocchio.
«Aspetta! Hai dimenticato la tua promessa!» gridò il ranocchio.
Ma la principessa non si voltò neanche una volta.
L’arrivo del ranocchio a palazzo
Quella sera, mentre la principessa sedeva a cena con il re e la regina, si sentì un toc-toc alla porta del palazzo.
Un servo aprì la porta e vide il ranocchio della fontana.
«Che orrore!» pensò la principessa quando lo vide entrare nella sala.
Il ranocchio si inchinò e disse:
«Principessa, hai fatto una promessa! Ora devi mantenerla!»
Il re, che non sapeva nulla dell’accordo, chiese:
«Cosa significa tutto questo?»
La principessa, imbarazzata, raccontò tutto al padre.
Il re, uomo giusto e saggio, disse severamente:
«Una promessa è una promessa. Devi rispettarla, anche se non ti piace.»
Con riluttanza, la principessa lasciò che il ranocchio cenasse con lei.
Lui beveva dal suo calice e mangiava dal suo piatto, e lei si sentiva disgustata.
Dopo cena, il ranocchio disse:
«Ora voglio dormire nel tuo letto.»
«No! Questo è troppo!» protestò la principessa.
Ma il re la guardò con severità e rispose:
«Figlia mia, devi rispettare la tua parola.»
La trasformazione
La principessa portò il ranocchio nella sua stanza e lo posò sul cuscino più lontano possibile da lei.
Ma il ranocchio saltò accanto a lei e le disse:
«Dammi un bacio della buonanotte.»
«Mai e poi mai!» gridò la principessa, furiosa.
Ma il ranocchio la guardò con occhi tristi e le disse:
«Avevi promesso di trattarmi come un amico…»
Alla fine, per farlo tacere, la principessa lo prese e lo baciò velocemente sulla testa.
Appena le sue labbra toccarono la pelle fredda del ranocchio, accadde qualcosa di incredibile!
Un bagliore dorato avvolse la stanza e il ranocchio si trasformò in un bellissimo principe dagli occhi scintillanti.
La principessa rimase a bocca aperta.
«Chi sei?» balbettò.
Il principe sorrise e disse:
«Ero stato maledetto da una strega cattiva. Solo il bacio di una vera principessa poteva spezzare l’incantesimo.»
La principessa si rese conto che il ranocchio non era mai stato solo un brutto animale, ma un giovane gentile e coraggioso.
Il re, felice, accolse il principe con onore e organizzò un grande banchetto di festa.
Col tempo, la principessa e il principe si conobbero meglio e, un giorno, si innamorarono veramente.
Si sposarono con una grandiosa celebrazione e governarono insieme con saggezza e giustizia.
E della strega che aveva lanciato l’incantesimo? Nessuno sentì mai più parlare di lei.
Morale della favola
Questa fiaba ci insegna che le apparenze possono ingannare e che la vera bellezza sta dentro di noi.
A volte, le cose che ci sembrano sgradevoli o inutili possono nascondere tesori inaspettati.
E soprattutto, una promessa fatta va sempre mantenuta, perché l’onestà e il rispetto degli impegni ci rendono persone migliori.