La Favola dell’Orco e l’Empatia
Nel regno dei Nanetti c’era un orco di nome Taron. Taron era un orco grande e grosso, con grandi orecchie e una grande barba, ma era anche un orco gentile e buono. Tutti i nanetti della città lo temevano, ma sapevano che in fondo era un orco buono.
Un giorno, Taron si recò nella città dei nanetti e decise di viverci. Si stabilì in una piccola casa nella parte più povera della città e iniziò a lavorare come operaio per aiutare gli altri nanetti. Tuttavia, gli altri nanetti erano ancora diffidenti nei confronti del grande orco.
Un giorno, Taron si imbattè in una bambina di nome Lilith. Lilith era una bambina molto triste e sola, poiché era emarginata dai suoi compagni di scuola. Quando vide Taron, Lilith si spaventò, ma quando l’orco le parlò gentilmente, iniziò a fidarsi di lui.
Taron decise di aiutare la bambina e iniziò a portarla lì a scuola tutti i giorni. Quando arrivavano in classe, gli altri bambini smettevano di prenderla in giro e iniziavano a trattarla meglio. Presto, Lilith iniziò a sentirsi meglio e a stringere nuove amicizie. Quando i suoi compagni di scuola scoprirono che la sua amicizia con l’orco era reale, smisero di prenderla in giro e cominciarono a trattarla come una di loro.
Grazie a Taron, Lilith imparò ad apprezzare l’empatia. Lilith aveva capito che l’orco, nonostante il suo aspetto, era una persona gentile e buona. Lilith iniziò a trattarlo come un amico e, in poco tempo, tutti gli altri nanetti iniziarono a fare lo stesso. Taron era diventato un membro importante della comunità e tutti lo trattavano con rispetto e gentilezza.
E così, grazie a Taron e alla sua empatia, Lilith, e tutti gli altri nanetti, impararono che anche gli orchi possono avere un cuore buono.