Un giorno, in un cimitero, un bradipo e un elefante si incontrarono.
Il bradipo, che aveva un carattere molto dolce, decise di conversare con l’elefante. Si presentò al gigante con un sorriso e gli disse:
“Ciao, sono un bradipo, come ti chiami?”
L’elefante, immediatamente, rispose: “Io sono un elefante, e come tutti sanno, sono molto forte e grande. Cosa credi di poter fare tu, così piccolo e debole?”
Il bradipo non si scoraggiò, e rispose con un sorriso: “Credo di poter fare molte cose, anche se sono piccolo e debole. Io so ascoltare, so capire e soprattutto so dare amicizia.”
L’elefante rimase sorpreso dalle parole del bradipo, mai nessuno gli aveva parlato in quel modo. Così decise di ascoltarlo, e il bradipo continuò:
“Tu sei di grandi dimensioni, e la tua forza è immensa, ma non dimenticare che la tua forza può essere usata anche per aiutare gli altri. La forza può essere usata anche per essere gentile, e non solo per fare del male.”
L’elefante rimase molto colpito dalle parole del bradipo, e prese la decisione di cambiare atteggiamento e dedicare la sua forza a fare del bene. Si fece amico del bradipo e insieme decisero di andare alla ricerca di altri animali da aiutare.
Da quel giorno, bradipo e elefante divennero grandi amici e si misero al servizio degli altri animali, aiutandoli in qualsiasi modo potessero. La loro amicizia divenne un esempio per tutti, e insegnò a tutti la grande lezione che la forza non deve essere usata per fare del male, ma per fare del bene.