Nel regno dei gnomi viveva Topolino, un simpatico roditoro che amava andare in giro alla scoperta di nuove avventure. Un giorno Topolino decise di andare in un bosco di cui aveva sentito parlare. Il bosco era bellissimo: non si sentiva alcun rumore e avvolgeva un’atmosfera di calma e serenità.
Topolino camminava in mezzo alle foglie secche che scricchiolavano sotto i suoi passi quando una voce gli giunse dietro: “Fermati Topolino, per favore!”. Non appena si voltò, vide una piccola creatura che gli stava sorridendo. Topolino si accorse che aveva una corna da capra sulla testa e una lunga coda di lepre che sventolava felice.
“Ciao! Sono l’Essere dell’Empatia. So che tu stai cercando qualcosa, qualcosa che tu non possiedi. Ti piacerebbe scoprire cosa?” chiese con voce dolce. Topolino si voltò a guardare la foresta intorno a lui e capì che l’Essere dell’Empatia aveva ragione. Quindi annuì.
“L’empatia è l’abilità di mettersi nei panni degli altri, di comprendere cosa provano e di rispettare i loro sentimenti”, spiegò l’Essere dell’Empatia. “Per essere empatici, devi prima entrare in contatto con te stesso e conoscere le tue emozioni. Solo in questo modo sarai in grado di comprendere quelle degli altri.”
Così Topolino iniziò a comprendere l’importanza dell’empatia. Si rese conto che essere empatico gli avrebbe permesso di conoscere meglio se stesso e di relazionarsi in modo più profondo con gli altri. Inoltre, capì che l’empatia era un dono prezioso che avrebbe condiviso con tutti gli altri abitanti del regno dei gnomi.
Topolino ringraziò l’Essere dell’Empatia per l’importante lezione che gli aveva insegnato. Il roditoro si sentì più forte e sicuro di sé. Fece un ultimo sorriso alla creatura e riprese il suo cammino.