C’era una volta un Topo che viveva in un mondo sottomarino. Aveva una famiglia, fino a quando un giorno, la corrente cambiò tragicamente la sua vita.
Si era dischiusa una porta che aveva iniziato a trascinarlo via dal suo mondo. Il Topo non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma si sentiva intrappolato e incredibilmente solo. Sentiva la sua famiglia che lo chiamava, ma lui ormai era troppo lontano per sentire le loro voci.
All’improvviso si sentì trascinato in un mare di nuovi colori e forme, e si trovò circondato da creature che non aveva mai visto prima. Aveva paura della pelle di una di loro, blu come il cielo. Erano tutti così diversi: alcuni avevano otto braccia, altri ali, altri ancora lunghi tentacoli.
Poi vide le loro facce. Tutte allegre, annuivano in segno di benvenuto. Il Topo capì che erano abbastanza tolleranti da farlo sentire a suo agio. Decise che sarebbe rimasto con loro e così, cominciò una nuova vita.
Iniziò a godere di tutta la diversità che lo circondava, imparando ad apprezzare le persone per come erano e a rispettare le loro differenze. Si rese conto che la tolleranza abbatteva le distanze, e che lui e gli altri animali marini avevano molto più in comune di quanto avesse pensato.
Così, anche se il Topo si sentiva ancora triste per non potersi riunire con la sua famiglia, aveva imparato una grande lezione sulla tolleranza, e poteva vivere felice con i suoi nuovi amici.