C’era una volta una strega malvagia che viveva in un grande e buio bosco. La strega era malvagia e si divertiva a dar fastidio agli abitanti del bosco e a intrufolarsi nelle loro case. La strega non aveva alcuna intenzione di fare del bene, ma passava il suo tempo a cercare di rendere la vita della gente nel bosco più difficile. Un giorno, la strega decise di provare a intrufolarsi nella casa di una povera famiglia, ma quando riuscì a entrare nella casa, trovò la famiglia che si stava preparando una cena. La famiglia era povera e non aveva molto da offrire, ma offrirono comunque alla strega un pasto caldo e del pane. La strega era scioccata da questo gesto di gentilezza e iniziò a piangere. Si rese conto che non aveva mai visto un simile gesto di gentilezza prima.
La strega, commossa, decise allora di cambiare e di iniziare ad aiutare gli abitanti del bosco, invece di dar loro fastidio. Ogni giorno, la strega portava cibo alle famiglie bisognose, portava medicinali a chi era malato e riparava la casa di chi era in difficoltà. Ben presto, tutti gli abitanti del bosco gioirono per la buona volontà della strega.
Alla fine, la strega imparò che la gentilezza e l’aiuto reciproco portano a una vita più soddisfacente. Imparò anche che la gentilezza era molto più gratificante dei piccoli fastidi che dava agli abitanti del bosco. La strega decise quindi di mantenere quel cambiamento e di vivere una vita piena di gentilezza.
La morale di questa favola è che la gentilezza è molto più gratificante della cattiveria, e che l’aiuto reciproco è la chiave per una vita soddisfacente.