C’era una volta una strega cattiva che viveva in una lontana montagna. Noncurante del prossimo, la strega cattiva passava la maggior parte delle sue giornate a esercitare le sue arti magiche nella sua grotta. Ma un giorno, mentre era all’esterno, si imbatté in un ragazzino che le chiese aiuto. La strega cattiva, stupita del gesto, decise di dargli una mano.
Il ragazzino era così grato dell’aiuto che le aveva dato che le propose di cenare con lui. La strega cattiva, pur non essendo abituata alla socialità, decise di accettare l’invito. Durante la cena, il ragazzo le spiegò come la sua empatia lo avesse aiutato a mantenere in vita la sua famiglia.
La strega cattiva rimase colpita da questa storia e decise di apprendere da lui l’arte dell’empatia. Passò con lui un po’ di tempo e ogni giorno il ragazzo le insegnava come veder le cose con gli occhi di chi le circondava. Una volta finiti gli insegnamenti, la strega cattiva si sentì benedetta dalla sua esperienza.
Da quel giorno in poi, la strega cattiva non fu più la stessa. Ogni mattina si alzava con un sorriso e andava a cercare di aiutare tutti quelli che le chiedevano aiuto. La sua empatia, una volta acquisita, l’aveva completamente trasformata.
E con questa favola impariamo che l’empatia, nonostante possa avere un effetto problematico se usata nel modo sbagliato, è una straordinaria forza che può trasformare la vita di una persona. Persino una strega cattiva può trasformarsi in una persona buona con l’aiuto dell’empatia!