C’era una volta una giovane principessa di nome Biancaneve che viveva in un castello di un regno lontano. Biancaneve era bellissima, con i capelli neri come il carbone e la pelle candida come la neve. Tuttavia, nonostante la sua bellezza, Biancaneve era molto triste. Non riusciva più a sentirsi bella, perché tutti intorno a lei ammiravano solo la sua bellezza esteriore.
Un giorno, mentre si trovava a passeggio nel bosco, Biancaneve vide una strega che le diede una pozione magica. Il liquido era di un colore azzurro intenso e aveva un sapore di cannella. La strega le disse che quella pozione avrebbe aperto la sua mente e le avrebbe mostrato il vero significato della bellezza. Biancaneve accettò con entusiasmo e bevve il liquido, sentendo una sensazione di calore che si diffuse in tutto il suo corpo.
Mentre camminava nel bosco, Biancaneve notò diversi animali: un cervo con una macchia bianca intorno all’occhio, un uccello con un becco giallo e una volpe con una coda rossa. Queste creature erano tutte diverse, ma lei lo capì subito: la diversità era una cosa bella. In quel momento, Biancaneve capì che non doveva fare altro che accettarsi per quello che era.
Dopo aver trascorso ore nel bosco incantato, Biancaneve tornò al castello. Si sentiva più forte e sicura di sé. Ormai era consapevole del suo aspetto, ma non era più schiava della sua bellezza esteriore. Aveva imparato ad apprezzare anche la bellezza interiore e a guardare oltre le apparenze.
Da quel giorno, Biancaneve visse felice e contenta nel suo castello, circondata da persone che apprezzavano la sua bellezza interiore e la sua diversità. La favola di Biancaneve ci insegna l’importanza dell’accettazione della diversità, e che la bellezza interiore può essere più potente di quella esteriore.