Un tempo, nel regno dei Nanetti, viveva una ragazza di nome Biancaneve, che viveva con la sua matrigna, una regina che non ha mai capito e accettato la diversità di Biancaneve. La regina, infatti, aveva una figlia che somigliava a lei, ma la diversità di Biancaneve la faceva sentire minacciata. Quindi la regina cercò in ogni modo di emarginare Biancaneve, ma la ragazza era così bella e gentile che, nonostante tutto, i nanetti del regno l’amavano.
Tutte le mattine, al risveglio, Biancaneve andava a raccogliere fiori nel bosco e, nel frattempo, cantava ad alta voce, perché era una ragazza molto felice. Tuttavia, la regina era sempre più gelosa della sua bellezza, così le ordinò di fare tutti i lavori più pesanti della casa, nonostante Biancaneve fosse la più giovane del gruppo.
Un giorno, quando la regina scoprì che Biancaneve era più bella di sua figlia, decise di farla sparire. Così ordinò al suo maggiordomo di condurre Biancaneve al centro del bosco e di abbandonarla lì. Ma, ancora una volta, Biancaneve non si arrese e decise di affrontare il bosco da sola.
Quando i nanetti del regno sentirono parlare di Biancaneve, decisero di andarla a salvare. Grazie alla loro amicizia e alla loro gentilezza, riuscirono a farla tornare a casa sana e salva. Dopo questa esperienza, tutti i nanetti impararono ad accettare e ad amare la diversità di Biancaneve, e la regina capì che la bellezza interiore è qualcosa che non può essere messa alla prova. Biancaneve, infatti, riuscì a conquistare tutti con la sua gentilezza, dando così un esempio di accettazione della diversità.