C’era una volta una vecchia strega che viveva in una casa su una collina, circondata da un bosco. Aveva un gatto con una coda lunga e folta e occhi dorati, che era il suo unico compagno. La strega amava molto il suo gatto e ogni giorno gli parlava dei numeri.
«Oggi parleremo dei numeri!», disse un giorno la strega al suo gatto. «I numeri sono molto importanti e possono essere usati in molti modi. Iniziamo con l’uno. L’uno è uno solo. Può essere rappresentato da un punto, una linea o una figura quadrata.
Il due è due volte l’uno. Può essere rappresentato da due linee, due cerchi o due quadrati. Il tre è tre volte l’uno. Può essere rappresentato da tre linee, tre cerchi o tre quadrati. E così via per il quattro, il cinque, il sei e così via.
«Ora parliamo dei numeri più grandi», disse la strega al gatto. «Il dieci è dieci volte l’uno. Può essere rappresentato da dieci linee o dieci quadrati. Il venti è venti volte l’uno, e può essere rappresentato da venti linee o venti quadrati. Il trenta è trenta volte l’uno, e può essere rappresentato da trenta linee o trenta quadrati. E così via. »
La strega continuò a parlare al suo gatto per ore, insegnandogli tutti i numeri che conosceva fino a mille. Il gatto ascoltava attentamente e imparò tutto in un batter d’occhio.
Da quel giorno in poi, il gatto della strega sapeva tutti i numeri fino a mille. E ogni volta che la vecchia strega ne parlava, il gatto li ripeteva tutti, dall’uno al mille.